Diego Benedetti (2007), Alessandro Massaccesi (2007)
I.I.S. Galileo Galilei, Jesi (AN)
La ricerca si propone di studiare in modo approfondito l’uso delle acque solfuree naturali e del solfuro di idrogeno in esse contenuto, con l’obiettivo di misurare il loro contenuto, precipitare ioni di metalli pesanti come solfuri insolubili, eliminare radicali liberi e recuperare zolfo. Per questo studio è stata utilizzata un’acqua minerale naturale solfureo-solfato-calcio-magnesiaca, nota per le sue proprietà terapeutiche. Durante l’analisi, è stata osservata una piccola quantità di solido presente sul fondo della bottiglia e sulla superficie dell’acqua, recuperata tramite filtrazione, rivelando la presenza di zolfo solido.
La misurazione del contenuto di solfuri nell’acqua solfurea è risultata in buon accordo con quanto riportato in etichetta, sebbene leggermente inferiore. Per il recupero dello zolfo, inizialmente è stata testata l’ossidazione del solfuro di idrogeno con ozono, ma senza risultati positivi. Si è quindi optato per la reazione tra acqua solfurea e acqua ossigenata commerciale in ambiente acido, che ha portato a una soluzione di colore giallognolo, successivamente torbida a causa della formazione di zolfo solido, recuperato per filtrazione. Questo suggerisce un metodo efficace e innovativo per il recupero dello zolfo dalle acque solfuree.
Inoltre, è stato condotto un esperimento di precipitazione di solfuri metallici insolubili, dimostrando la possibilità di rimuovere ioni di metalli pesanti come argento, ferro, rame, nichel, mercurio, piombo e cobalto, mentre il cromo non ha mostrato efficacia. Infine, è stata confermata la capacità del solfuro di idrogeno di bloccare radicali liberi, evidenziando ulteriormente il potenziale delle acque solfuree in applicazioni ambientali e terapeutiche.